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giovedì 28 giugno 2012

La storia del confetto


Le origini del confetto sono antichissime. La parola deriva da “confectum”, participio passato di “conficere”, ossia preparato, confezionato. Nel Medioevo ci si riferiva con questo termine alle confetture o alla frutta secca ricoperta di miele. Pare che il primo confetto sia stato inventato da un arabo e che fosse indirizzato a fini terapeutici: il preparato medicinale amaro veniva infatti ricoperto da un guscio dolce per renderlo più gradevole, soprattutto per i bambini. Al di là, però di questa piccola curiosità secondo alcuni storici la nascita del confetto risale al 1200 periodo in cui le mandorle, anici e semi di coriandolo venivano ricoperti da uno strato di miele indurito, rappresentando l’antenato del confetto così come lo conosciamo oggi. Questi dolcetti erano molto apprezzati dalle famiglie nobili che di solito li conservavano in dei preziosi cofanetti decorati che, successivamente, avrebbero dato vita all’idea moderna delle bomboniere. Di tali prodotti si ha notizia a Venezia a partire dal 1200 dove arrivavano dai mercati dall’estremo oriente:  era in uso infatti nell’impero bizantino gettare questi dolcetti dai balconi nobiliari sul popolo festante durante i festeggiamenti carnasciali.

Secondo le testimonianze delle Famiglie Fazi (447 a.C.) e di Apicio (14-37 d.C.) amico dell’imperatore Tiberio, i confetti esistevano già in epoca romana, tant’è che i Romani avevano l’usanza di festeggiare con il confetto unioni e nascite. Ovviamente i confetti di allora non erano prodotti con gli stessi ingredienti, infatti al posto dello zucchero veniva utilizzato del miele ed era una sorta  di “bon bon” pregiato, realizzato con mandorle, miele e farina, riservati alle cerimonie importanti come le nozze di alto rango. 
Anche in letteratura sono molte le tracce lasciate sul confetto: poeti e scrittori come Leopardi, Carducci, Verga, Pascoli e D’annunzio hanno citato i confetti come dolci che arricchiscono pranzi importanti e cerimonie solenni; vengono nominati anche in una novella di Boccaccio, in un Sonetto di Folgore S. Gimignano (XIV secolo), nelle opere del Manzoni e di Goethe che regalò alla sua futura moglie, uno scrigno colmo di confetti. 

La fabbricazione del confetto intesa in senso moderno avvenne solo intorno al 1400 perché l’ingrediente per realizzarlo secondo l’attuale ricetta non esisteva. Infatti, solo dopo la scoperta delle Indie Occidentali, lo zucchero diventa il protagonista assoluto nel processo di dolcificazione, così che il miele rivestì, da allora un ruolo marginale.
Durante il periodo rinascimentale gli ospiti venivano accolti con coppe ricolme di confetti durante i ricevimenti per festeggiare i voti di monache e sacerdoti.
Nel XV secolo iniziò a Sulmona la fabbricazione dei confetti secondo il criterio odierno. Nell’archivio del Comune alcuni documenti datati 1492-1493 e degli anni successivi testimoniano il primato di questa città in cui cominciò anche la lavorazione artistica del confetto. Infatti presso il monastero di Santa Chiara vengono utilizzati confetti legati con fili di seta, per la preparazione di fiori, grappoli, spighe e rosari. Negli anni Sulmona si è affermata come patria indiscussa del confetto, dove esiste anche il "Museo dell'arte e della tecnologia confettiera", monumento nazionale, grazie soprattutto anche alla bontà del confetto che ha saputo conquistare nel tempo i mercati di tutto il mondo.

Le ditte più importanti nella produzione di confetti di Sulmona sono la ditta Di Carlo (1833) e la ditta Pelino (1783) ad oggi la più premiata con riconoscimenti a livello mondiale, unica azienda che non utilizza amido nella produzione, rispettando i canoni delle antiche ricette.
Inoltre i confetti simboleggiano l’unione della coppia attraverso le due metà della mandorla, tenute insieme da uno strato di zucchero.
Attualmente i confetti vengono distribuiti, già confezionati in sacchetti, ma la tradizione vuole che sia la sposa accompagnata dallo sposo al termine del ricevimento, a distribuire con un cucchiaio d’argento i confetti sciolti e rigorosamente bianchi, disposti su un vassoio elegante d’argento o in un cesto.

Se si preferisce distribuire i confetti in sacchetti già confezionati, il bon-ton dice che devono essere sempre dispari, generalmente se ne offrono 5, ma non è una regola, se ne possono offrire anche 7 o 9, basta che siano sempre dispari. Anche il numero comunque ha un suo significato:

5 confetti rappresentano: fertilità, lunga vita, salute, ricchezza e felicità;

3 confetti simboleggiano: la coppia e il figlio;

1 confetto si riferisce invece, all’unicità dell’evento.

I confetti classici alla mandorla si differenziano a seconda del calibro della mandorla stessa, ossia più il calibro è alto più la mandorla è pregiata: per essere sicuri di aver scelto il top in fatto di qualità, state attenti allo spessore del confetto, in quanto più il confetto è sottile e friabile, più è buono poiché c'è il giusto apporto di zucchero e la mandorla è di ottima qualità.

Sono ormai diffuse molte varianti del confetto, formate anziché dal nucleo di mandorla, da pistacchi, nocciole o cioccolato ricoperti di zucchero, oltre che molteplici e variegati gusti di frutta, al caffè, al tiramisù, al babà, al peperoncino, alla viola, alla liquirizia, ecc… di cui si propone un’assaggio durante la cosiddetta “confettata”. 

Altra curiosità sicuramente di origine più recente, è la colorazione esterna; ad ogni colore corrisponde una determinata cerimonia, un lieto avvenimento, una importante ricorrenza; si può anzi dire che il confetto accompagna l’uomo dalla nascita alla vecchiaia. La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco, ad indicare la purezza della sposa. Il rito del lancio dei confetti all’uscita del corteo dalla chiesa veniva chiamato “sciarra”, ossia rissa, riferito ai ragazzi che dopo il lancio accorrevano a raccogliere i dolci creando confusione. 
Sono bianchi anche i confetti per la Prima Comunione e la Cresima. Nel Battesimo i confetti invece saranno rosa per le bambine, ad indicare il colore del sangue e quindi la fertilità femminile, e azzurri per i maschietti ad indicare il colore del cielo e quindi la futura elevatezza morale. Per il fidanzamento sono verdi, rossi quelli da distribuire per la laurea e variopinti quelli che si adoperano per festeggiare i compleanni. Alle nozze d’oro i confetti sono color oro, a quelle d’argento si usano i confetti argentati e confetti gialli per il secondo matrimonio.

Molto bello e ricercato è scegliere un colore ed intorno ad esso far girare tutto l'evento, abbinarci anche caramelle dello stesso colore e realizzare un tavolo di degustazione. 
Per quanto riguarda il matrimonio, non tutti sanno che secondo una vecchia tradizione, ad ogni anniversario corrisponde un diverso colore di confetto:

1 Anno - Nozze di Cotone : Rosa

5 Anni - Nozze di Seta: Fuxia

10 Anni - Nozze di Stagno: Giallo

15 Anni - Nozze di Porcellana: Beige

20 Anni - Nozze di Cristallo: Luce

25 Anni - Nozze d' Argento: Argento

30 Anni - Nozze di Perle: Acquamarina

35 Anni - Nozze di zaffiro: Blu

40 Anni - Nozze di Smeraldo: Verde

45 Anni - Nozze di Rubino: Rosso

50 Anni - Nozze d'Oro: Oro

55 Anni - Nozze d’Avorio: Avorio

60 Anni - Nozze di Diamante: Bianco

Sono talmente poche le occasioni per festeggiare nella nostra vita che sarebbe davvero un peccato non approfittare e non celebrare questi traguardi raggiunti.
Auguro quindi a tutti di riuscire a percorrere tutte le tappe fino alle nozze di Diamante e di mangiare tanti confetti colorati! 

giovedì 21 giugno 2012

Una storia che fa riflettere


Mentre mia moglie mi serviva la cena, le presi la mano e le dissi: ''Devo parlarti''. Lei annui e mangiò con calma. La osservai e vidi il dolore nei suoi occhi.... quel dolore che all'improvviso mi bloccava la bocca... Mi feci coraggio e le dissi: ''Voglio il divorzio''. Lei non sembrò disgustata dalla mia richiesta e mi chiese soavemente: ''Perché'?''. 
Quella sera non parlammo più e lei pianse tutta la notte. Io sapevo che lei voleva capire cosa stesse accadendo al nostro matrimonio, ma io non potevo risponderle.... Aveva perso il mio cuore a causa di un'altra donna... Giovanna! Io ormai non amavo più mia moglie... mi faceva solo tanta pena... mi sentivo in colpa, ragion per cui sottoscrissi nell'atto di separazione che a lei restasse la casa, l'auto e il 30% del nostro negozio. Lei quando vide l'atto lo strappò in mille pezzi! ''Come?! Abbiamo passato dieci anni della nostra vita insieme e siamo ridotti a due perfetti estranei?!'' A me dispiaceva tanto per tutto questo tempo che aveva sprecato insieme a me, per tutte le sue energie.... però non potevo farci nulla... io ormai amavo Giovanna! All'improvviso mia moglie cominciò a urlare e a piangere ininterrottamente per sfogare la sua rabbia e la sua delusione.... l'idea del divorzio cominciava ad essere realtà. 
Il giorno dopo tornai a casa e la incontrai seduta alla scrivania in camera da letto che scriveva... non cenai e mi misi a letto... ero molto stanco dopo una giornata passata con Giovanna. Durante la notte mi svegliai e vidi mia moglie sempre lì seduta a scrivere... mi girai e continuai a dormire. 
La mattina dopo mia moglie mi presentò le condizioni affinché' accettasse la separazione. Non voleva la casa, non voleva l'auto, tantomeno il negozio... soltanto un mese di preavviso.. quel mese che stava per cominciare l'indomani. Inoltre voleva che in quel mese vivessimo come se nulla fosse accaduto! Il suo ragionamento era semplice: ''Nostro figlio in questo mese ha gli esami a scuola e non è giusto distrarlo con i nostri problemi''. Io fui d'accordo però lei mi fece un ulteriore richiesta: ''Devi ricordarti del giorno in cui ci sposammo, quando mi prendesti in braccio e mi accompagnasti nella nostra camera da letto per la prima volta... in questo mese però ogni mattina devi prendermi in braccio e devi lasciarmi fuori dalla porta di casa''. Pensai che avesse perso il cervello, ma acconsentii per non rovinare le vacanze estive a mio figlio per superare il momento in pace. 
Raccontai la cosa a Giovanna che scoppiò in una fragorosa risata dicendo: ''Non importa che trucchi si stia inventando tua moglie... dille che oramai tu sei mio... se ne faccia una ragione!''. 
Io e mia moglie era da tanto che non avevamo più intimità, così quando la presi in braccio il primo giorno eravamo ambedue imbarazzati.... nostro figlio invece camminava dietro di noi applaudendo e dicendo: ''Grande papà, ha preso la mamma in braccio!''. Le sue parole furono come un coltello nel mio cuore.... camminai dieci metri con mia moglie in braccio.... lei chiuse gli occhi e mi disse a bassa voce: ''Non dirgli nulla del divorzio.. per favore...". Acconsentii con un cenno, un po' irritato, e la lasciai sull'uscio. Lei uscì e andò a prendere il bus per andare al lavoro. 
Il secondo giorno eravamo tutti e due più rilassati... lei si appoggiò al mio petto e.. potetti sentire il suo profumo sul mio maglione. Mi resi conto che era da tanto tempo che non la guardavo.... Mi resi conto che non era più così giovane... qualche ruga.. qualche capello bianco....! Si notava il danno che le avevo fatto! Ma cosa avevo potuto fare per ridurla così? 
Il quarto giorno, prendendola in braccio come ogni mattina avvertii che l’intimità stava ritornando tra noi.... questa era la donna che mi aveva donato dieci anni della sua vita, la sua giovinezza, un figlio.... e nei giorni a seguire ci avvicinammo sempre più. Non dissi nulla a Giovanna per rispetto! Ogni giorno era più facile prenderla in braccio e il mese passava velocemente. Pensai che mi stavo abituando ad alzarla, e per questo ogni giorno che passava la sentivo più leggera. 
Una mattina lei stava scegliendo come vestirsi... si era provata di tutto, ma nessun indumento le andava bene e lamentandosi disse: ''I miei vestiti mi vanno grandi''. Lì mi resi conto che era dimagrita tanto... ecco perché' mi sembrava così leggera! Di colpo mi resi conto che era entrata in depressione... troppo dolore e troppa sofferenza, pensai. Senza accorgermene le toccai i capelli... nostro figlio entrò all'improvviso nella nostra stanza e disse: ''Papà è arrivato il momento di portare la mamma in braccio (per lui era diventato un momento basilare della sua vita). Mia moglie lo abbracciò forte ed io girai la testa... ma dentro sentivo un brivido che cambiò il mio modo di vedere il divorzio. 
Ormai prenderla in braccio e portarla fuori cominciava ad essere per me come la prima volta che la portai in casa quando ci sposammo... la abbracciai senza muovermi e sentii quanto era leggera e delicata...mi venne da piangere! L'ultimo giorno feci la stessa cosa e le dissi: ''Non mi ero reso conto di aver perduto l’intimità con te.... Mio figlio doveva andare a scuola e io lo accompagnai con la macchina... mia moglie restò a casa. Mi diressi verso il posto di lavoro.. ma ad un certo punto passando davanti casa di Giovanna mi fermai.. scesi e corsi sulle scale... lei mi aprì la porta e io le dissi: ''Perdonami.. ma non voglio più divorziare da mia moglie... lei mi guardò e disse: “Ma sei impazzito? Io le risposi: ''No... è solo che amo mia moglie... era stato un momento di noia e di routine che ci aveva allontanato.. ma ora ho capito i veri valori della vita, dal giorno in cui l'ho portata in braccio mi sono reso conto osservandola e guardandola che dovevo farlo per il resto della mia vita! Giovanna pianse, mi tirò uno schiaffo ed entrò in casa sbattendomi in faccia la porta. Io scesi le scale velocemente, salii in auto e mi fermai in un negozio di fiori. Comprai per mia moglie un mazzo di rose e la ragazza del negozio mi chiese: “Cosa scriviamo sul biglietto?”, le dissi: ''Ti prenderò in braccio ogni giorno della mia vita finche' morte non ci separi''. 
Arrivai di corsa a casa... feci le scale entrai e di corsa mi precipitai in camera felicissimo e col sorriso sulla bocca...... ma mia moglie era a terra... morta! Stava lottando contro il cancro... ed io che invece ero occupato a passare il tempo con Giovanna senza nemmeno accorgermene. Lei per non farmi pena non me lo aveva detto, sapeva che stava per morire e per questo mi chiese un mese di tempo... sì.. un mese... affinché a nostro figlio non rimanesse un cattivo ricordo del nostro matrimonio.... affinché nostro figlio non subisse traumi..... affinché' a nostro figlio rimanesse impresso il ricordo di un padre meraviglioso e innamorato della madre. 
Questi sono i dettagli che contano in una relazione... non la casa.... non la macchina.... non i soldi... queste sono cose effimere che sembrano creare unione e invece dividono. Cerchiamo sempre di mantenere il matrimonio felice... ricordando sempre il primo giorno di questa bella storia d'amore. A volte non diamo il giusto valore a ciò che abbiamo fino a quando non lo perdiamo.


martedì 19 giugno 2012

Piccoli segreti per far durare un matrimonio


Ecco delle semplici regole e dei piccoli consigli per vivere bene all'interno della coppia, e cioè tutti quei piccoli sforzi da fare per superare le difficoltà, le piccole attenzioni che permettono di addolcire le relazioni e gli errori che bisogna assolutamente evitare!


1 - Rispetto reciproco

Gli impegni, i problemi, il solito tran tran quotidiano possono far dimenticare le cose basilari, e cioè tutti quei semplici gesti che possono far funzionare la vita di coppia. Dire 'per favore', ringraziare il proprio compagno o compagna per qualcosa fatta per noi, tenere in ordine le proprie cose e la casa in generale, chiedere il permesso prima di cambiare canale o mettersi d’accordo su cosa guardare insieme in tv, avvertire quando si è in ritardo... giusto per fare degli esempi, sembrano piccolezze, ma lo stare bene insieme comincia proprio da queste semplici cose.


2 - Accettare le differenze

Ogni persona è diversa, con i propri pregi e i propri difetti, e sono proprio queste particolarità che arricchiscono e fanno crescere ogni rapporto. Bisogna abbandonare l'idea della coppia perfetta, senza difetti, in cui le due persone vanno d’amore e d’accordo su tutto e vogliono sempre la medesima cosa allo stesso momento. La vita assieme è fatta di tanti compromessi, di mediazione e rispetto di quelle che sono le esigenze, i desideri e le aspettative di chi ci sta accanto.


3 – Rispettare gli spazi vitali

Nella vita in due bisogna rispettare gli spazi e la libertà dell'altro, sia nel senso pratico che figurativo, e cioè non invadendo il suo campo e non cercando di imporgli il nostro modo di vivere o di pensare. Bisogna avere fiducia e lasciare al compagno o alla compagna la sua libertà e autonomia, altrimenti rischieremo di soffocarlo/la  con la nostra costante presenza.


4 - Aver cura di se stessi

Col passare del tempo si rischia di dare tutto per scontato, di abbassare la guardia preferendo magari indossare un pigiama comodo anziché un completino da notte sexy. E’ normale che alla lunga si cerchi meno di sedurre e viene naturale lasciarsi un po' andare, ma bisogna sempre rimanere entro certi limiti e continuare ad avere cura e rispetto della propria persona, per evitare che la fiamma a poco a poco si spenga.


5 - Non decidere mai da soli

Quando bisogna prendere una decisione importante, è meglio discuterne col proprio partner, riflettere e dialogare insieme, in modo da rendere l’altro innanzitutto partecipe della nostra vita e delle nostre scelte e in modo che la soluzione trovata possa soddisfare entrambi. In questo modo ciascuno si sente messo sullo stesso piano e si evitano rancori e rivalse.


6 - Ritagliare del tempo per voi

I bambini che verranno, il lavoro coi suoi mille problemi, le bollette da pagare, lo stress e gli impegni quotidiani influiscono su tutto e soprattutto sulla vita sentimentale. Tutti hanno il diritto ogni tanto di staccare la spina e di ritagliarsi del tempo da vivere insieme, senza pensieri e preoccupazioni, momenti da trascorrere in esclusiva compagnia del partner, per ascoltarlo e stare attenti al suo umore e al suo benessere.


7 - Saper dialogare

Il benessere e l'armonia della coppia si basano soprattutto sulla comunicazione, sulla capacità di esprimere chiaramente le proprie idee, opinioni e desideri per permette di evitare malintesi e rancori. Ascoltare ciò che l'altro ha da dire significa rispetto delle esigenze dell’altro e con questo anche il voler prendersi cura della relazione.


8 - Dominare la gelosia

Se la gelosia vi logora, ne soffrite e sapete che il vostro partner non lo sopporta, bisogna correre ai ripari prima che il rapporto si possa incrinare inesorabilmente. La fiducia è alla base di tutto in una relazione, meglio quindi cercare di adottare un atteggiamento più permissivo, ma soprattutto capire se esistano davvero motivazioni valide al vostro atteggiamento. Se i vostri sospetti sono infondati e il vostro comportamento è veramente problematico, meglio ricorrere al più presto all'aiuto di uno specialista che vi possa aiutare.


9 - Litigare con eleganza

Una bella litigata ogni tanto ci vuole per mettere subito le cose in chiaro e permettere di sfogare i possibili attriti. Qualunque sia l'origine del litigio meglio evitare di rigirarci intorno, ma fate esplodere subito la bomba per non commettere l’enorme sbaglio di tenersi tutto dentro. Se soffrite di gravi divergenze, cercate di parlarne con calma, non nel colmo della crisi. I piccoli problemi vanno risolti subito, prima che diventino enormi, perché se nascondete sempre tutta la sporcizia sotto un tappeto anziché pulire, poi quando andate ad alzare il tappeto, sotto trovate di tutto. Evitate ogni tipo di violenza, sia verbale che fisica e sempre meglio poi evitare di litigare in pubblico o soprattutto davanti ai figli.


10 - Conservare le piccole attenzioni

ll mazzolino di fiori per ricordare un’evento importante, un regalo a sorpresa per un momento particolare, la cenetta romantica a lume di candela dove poter stare a tu per tu con l’altro, sono tutti momenti importanti e fondamentali in una coppia, ma è altrettanto importante una telefonata fatta solamente per il piacere di sentirsi, oppure cornetti caldi appena sfornati al mattino per una colazione a letto davvero speciale o il suo piatto preferito trovato pronto in tavola al suo rientro dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro. Esistono un'infinità di piccoli dettagli, di gesti gratuiti che dimostrano che l'altro è parte della nostra vita.

sabato 16 giugno 2012

Il galateo del matrimonio (parte seconda)


Dopo la cerimonia

Alla fine della cerimonia lo sposo darà la destra alla sposa e dietro di loro si formerà il corteo in modo ordinato e soprattutto discreto: la madre dello sposo alla destra del padre della sposa, la madre della sposa al braccio del padre dello sposo, seguiti da un'allegra scia di fratelli, zii, cognati e amici in festa, oppure, più comodamente, parenti ed amici possono uscire alla spicciolata, mentre gli sposi e i testimoni convengono al momento delle firme sul registro.

Prima di salutare gli sposi, il parroco consegna loro un libretto con data e luogo del matrimonio e tante pagine bianche da riempire con i nomi dei figli che verranno, ricordando alla nuova famiglia che lo scopo dell'unione religiosa è quello della procreazione.

Sul sagrato della Chiesa parenti ed amici provvederanno al consueto lancio del riso, che dovrà avvenire con gesti aggraziati, senza attentare alla vita degli sposi con chili di riso schiaffati sugli occhi.

All’uscita della chiesa comincia il tour de force di baci, saluti e ringraziamenti, cercando di non dimenticare nessuno.

Da evitare secondo il galateo il suono del clacson durante il corteo nuziale, anche se per tradizione serviva a scacciare gli spiriti maligni e non per attirare l'attenzione dei passanti.


Il rito del rapimento

Il rito del rapimento della sposa è un'antica usanza che nasce nel medioevo, quando degli uomini non sposati rapivano la sposa e la tenevano nascosta alla famiglia. Oggi il rapimento della sposa è solo un gioco, grazie al quale gli invitati hanno l'occasione di conoscersi un po' meglio. Spesso la sposa viene nascosta nella birreria normalmente frequentata dallo sposo, dove quest'ultimo deve offrire da bere agli amici che lo hanno accompagnato alla ricerca della sposa.


Il ricevimento

Il "dopo cerimonia" si presta a numerose varianti, legate alle preferenze degli sposi, all'ora in cui si celebrano le nozze e al portafoglio. Si può scegliere tra il tradizionale banchetto, il rinfresco, il brunch, la cena e la festa danzante. 

Chi desidera sposarsi di mattina può optare per il tradizionale pranzo o per un più semplice rinfresco, se preferisce una soluzione più economica. Per un matrimonio al pomeriggio le alternative sono diverse: una cena formale per i più rigorosi, per i più mondani un cocktail o un buffet, magari seguito da un ballo. Infine, per i più anticonformisti, una merenda, magari in campagna.

L'importante, affinché tutto sia perfetto, è non lasciare nulla al caso e organizzare la disposizione dei tavoli degli invitati, in modo da permettere a tutti di essere a loro agio e non creare situazioni di imbarazzo. A questo proposito viene creato il Tableau de Mariage, per la creazione del quale si dà il via libera alla fantasia, sempre seguendo il tema scelto e su cui gli invitati possono vedere qual'è il tavolo al quale sono stati destinati.

Se il rinfresco si tiene all'aperto meglio provvedere alla presenza di eventuali verande o gazebo nel caso di mutamenti repentini delle condizioni atmosferiche.

Nel caso in cui gli sposi ritardino il loro arrivo al luogo del ricevimento, perché impegnati nel servizio fotografico, la mamma della sposa riceverà gli ospiti e farà le veci della  padrona di casa.

Prima del matrimonio mettetevi d’accordo con amici e parenti più stretti per evitare coccarde, clacson, tagli di cravatte, e incitazioni varie tipo “Bacio, bacio…”. Le nozze goliardiche sono decisamente out.

Durante il ricevimento è buona educazione per gli sposi passare tra i tavoli e scambiare due parole con tutti. Quando gli ospiti cominciano ad andarsene altri baci, saluti e ringraziamenti, cercando di non dimenticare le bomboniere che la sposa dovrà distribuire. 


Il servizio ai tavoli

Nell'organizzazione del ricevimento, compito del wedding planner o degli sposi, nel caso in cui abbiano deciso (ahimè) di fare da soli,  è accertarsi che ci sia una precisa scansione temporale nel servizio delle portate. Il servizio non deve essere affrettato ma nemmeno eccessivamente lento

Si può scegliere tra tre tipologie di servizio: ai tavoli ove il personale serve tutte le portate ai tavoli; servizio a buffet ove i camerieri servono il primo piatto ai tavoli mentre per le pietanze e i dolci viene approntato un tavolo a cui gli invitati possono recarsi personalmente; buffet ove tutte le portate sono a disposizione degli ospiti su più tavoli.


Attenzione ai dettagli

Piccola sciccheria, la realizzazione di menù personalizzati da realizzare in cartoncino piegato a libro, da sistemare vicino al posto di ogni invitato e recante il nome degli sposi, la data delle nozze e le portate che verranno servite. I segnaposto riportano invece in corsivo elegante e inchiostro di china il nome dell'invitato, non preceduto da titoli.


Il galateo a tavola

Secondo il galateo la sedia non deve essere né troppo lontana né troppo vicina: i gomiti devono essere sempre accostati al corpo e le mani, nel momento in cui non sono "occupate" con le posate, non vanno mai abbandonate in grembo. 

Non riempire mai il bicchiere fino all'orlo, ne di versare altro vino se non abbiamo prima consumato quello già versato e si beve a piccoli sorsi. Le signore baderanno a non lasciare sbavature di rossetto sui bordi, e sopratutto a non arricciare il mignolo. Posato il bicchiere ci si asciuga leggermente la bocca, anche in questo caso le signore fanno in modo di non stampare le labbra sul tovagliolo. Non si alza mai il bicchiere verso chi ci sta versando da bere, ne lo si copre con la mano per rifiutare, basterà un lieve cenno.

Il cibo non va mai toccato con le dita, ad eccezione per la frutta e il pane. Bisogna evitare poi di servirsi dai piatti di portata con le nostre posate, in quanto di solito ne esistono di apposite sugli stessi. Mai portare alla bocca il cibo con il coltello e per raccogliere le ultime cucchiaiate di minestra non bisogna assolutamente mai alzare il piatto verso di noi. Non va la bocca verso la posata, ma la posata verso la bocca, e non si soffia sui cibi per farli raffreddare.


Il galateo del matrimonio specifica anche quali sono le spese che devono affrontare i genitori dei futuri sposi.

Alla famiglia della sposa spettano:

- Spese per la stampa e la spedizione degli inviti e partecipazioni.
- Bomboniere e confetti.
- Acquisto dell'abito da sposa.
- Preparazione del corredo.
- Spese della cerimonia, comprensive dell'addobbo floreale sia della Chiesa che del ricevimento.
- Offerta per la Chiesa.
- Abiti delle damigelle e dei paggetti.
- Mezzi di trasporto per la sposa e per il suo seguito.
- Spese per il ricevimento.
- La musica.
- Spese per il servizio fotografico.
- Acquisto del mobilio della camera da letto, fatta eccezione del materasso.


Alla famiglia dello sposo spettano:

- Acquisto della casa coniugale.
- Arredamento della casa coniugale fatta eccezione della camera da letto.
- Materasso per la camera da letto.
- Fedi nuziali.
- Bouquet.
- Fiori da portare all'occhiello sia per lui che per i testimoni.
- Automobile per condurre sia lui che i propri testimoni nel luogo dei celebrazione della cerimonia.
- Il viaggio di nozze.

In realtà oggi al di là del galateo del matrimonio, dati i costi eccessivi soprattutto per l'acquisto della casa, spesso le due famiglie dividono equamente tutte le spese.

Molto spesso, inoltre, gli sposi decidono di farsi regalare il viaggio di nozze dagli amici.


Il Bouquet

Secondo il galateo la madre dello sposo dovrebbe acquistare e consegnare il bouquet alla sposa la mattina stessa delle nozze.


Dolci e Confetti

In origine agli sposi venivano offerte mandorle, noci, chicchi di grano e di riso, in segno di ricchezza e di fecondità. Solo successivamente, con il diffondersi dello zucchero in Europa, si è cominciato a preparare i confetti per offrirli soprattutto in occasione dei matrimoni. 

Dopo il taglio della torta, allo sposo spetta il compito di reggere una coppa di cristallo o un vassoio d'argento che contiene i confetti e a lei quello di destreggiarsi col cucchiaio per offrirli agli ospiti, solo in numero dispari.

Oggi si prepara il cosiddetto tavolo della confettata, con un assaggio di confetti dai gusti più svariati o di dolcetti, come i famosi cupcakes britannici. 


Superstizioni

Da non dimenticare che oltre alle regole di bon ton del matrimonio, ci sono tante piccole superstizioni tradizionali a cui non c'è una guida. Ogni regione ha le sue superstizioni legate alla tradizione, da cosa fare una settimana prima del matrimonio a cosa indossare. 

Di solito andrebbe indossato per quel giorno qualcosa di nuovo (l'abito da sposa), qualcosa di vecchio (per esempio un gioiello della nonna, per portare avanti la tradizione della famiglia), qualcosa di prestato da una persona felice (ad esempio il braccialetto di un'amica) e qualcosa di blu, come simbolo della purezza della Vergine Maria (di norma una giarrettiera o un nastro azzurro).

Inoltre, secondo il galateo degli invitati, quest’ultimi dovranno sempre mangiare una fetta di torta degli sposi. Non farlo porterebbe sfortuna agli sposi e allo stesso invitato. 

Infine, da non dimenticare che lo sposo deve prendere in braccio la sposa quando varcano per la prima volta insieme la soglia di casa.


Le Bomboniere

Secondo il galateo le bomboniere vanno inviate agli invitati dopo 20 giorni dal matrimonio, ma spesso vengono consegnate personalmente dagli sposi al termine del ricevimento come ringraziamento: l'importante comunque è che siano tutte uguali, eccetto per i testimoni, a cui verranno donate delle bomboniere più particolari. 

A quelli che non sono intervenuti alla cerimonia, le bomboniere andrebbero spedite entro una decina di giorni, o consegnate al ritorno dal viaggio di nozze. Nelle confezioni, insieme ai confetti, si mette il bigliettino con i nomi degli sposi (prima quello della sposa, mai i cognomi) e la data del matrimonio.

Alla sposa il compito creativo di sceglierle e ordinarle, ai genitori o alla migliore amica quello di inviarle dopo che gli sposi sono partiti per il viaggio di nozze. 


Biglietti di Ringraziamento

E' ottima abitudine, al ritorno dal viaggio di nozze, spedire un biglietto di ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato o hanno inviato regali. 

Quando si ricevono i primi doni, è bene infatti registrarne subito le caratteristiche vicino al nome del donatore sulla lista degli invitati, in modo da poter esprimere, nel biglietto di ringraziamento, la gioia di aver ricevuto proprio quel regalo. 

I ringraziamenti, rigorosamente di formato postale, sono da considerarsi i biglietti da visita della famiglia, per questo motivo dovrebbero essere stampati solo con i nomi dei coniugi, senza titoli, con o senza indirizzo e numero di telefono, sicuramente con molto spazio per scrivere una breve frase, rigorosamente scritta a mano, che conterrà un chiaro riferimento alla partecipazione dell'ospite alla cerimonia o un riferimento esplicito al regalo fatto alla coppia. Per tradizione questo duro compito è delle spose anche perché solitamente hanno una calligrafia più gentile rispetto a quella degli uomini.

E' estremamente importante prima di scrivere questi oggetti, stilare una lista accurata delle persone a cui andranno spediti: è assolutamente vietato spedire un biglietto di gruppo, per esempio a più amici o colleghi che hanno partecipato allo stesso regalo, ma queste persone andranno ringraziate singolarmente con un biglietto recapitato a casa.

Si consiglia ai futuri sposi di iniziare ad intestare le buste e a scrivere le frasi sui biglietti di ringraziamento man mano che arrivano i regali: così facendo saranno sicuri di ricordare tutti, ed il compito al ritorno dal viaggio di nozze sarà meno oneroso.

Questo è l'ultimo atto per quanto riguarda gli oggetti stampati del corredo di matrimonio, perciò questo biglietto è da curare in modo particolare: viene considerato una sorta di firma che se ben fatta chiude in bellezza la parte pubblica del matrimonio.



mercoledì 13 giugno 2012

Il galateo del matrimonio (parte prima)


Ecco alcuni consigli e regole di comportamento per un matrimonio a prova di galateo! 

Sia che si tratti di una cerimonia per pochi intimi o di una cerimonia sfarzosa con mille invitati, tutto deve essere organizzato bene e nei minimi dettagli e, soprattutto, il galateo del matrimonio deve essere sempre rispettato. 


Come devono comportarsi gli invitati

1- Rispondere per tempo all’invito. 

2 - Informarsi sull’eventuale lista nozze per il regalo.

Se gli sposi l’hanno fatta è poco educato decidere di aggirarla e fare un regalo per conto proprio. 

3 - Come vestirsi. 

La regola vuole che l’invitata non sia in total white né in total black: di bianco deve essere vestita solo la sposa e il nero è considerato troppo lugubre. Ma c’è una nuova tendenza che ammette il black and white insieme. 

Quanto al solo nero, è da tempo ammesso nei matrimoni che si protraggono con ricevimento serale, ma ultimamente lo si vede sempre più spesso anche di pomeriggio. 

Il buon gusto ed il galateo dicono no alle scollature eccessive, alle minigonne esagerate ed al look eccentrico: il matrimonio non è una festa in discoteca, quindi non si indossano abiti da sera scollatissimi con strass e perline, ma abiti da cerimonia, soprattutto se la funzione si svolge di mattina. Evitare corpini trasparenti, spalline del reggiseno in silicone o spalline varie che spuntano dai vestiti, spacchi vertiginosi nella gonna.

L’abito lungo non si usa, a meno che la cerimonia e il ricevimento serale siano particolarmente eleganti. 

Un abito da cocktail sarà perfetto nei toni pastello o fantasia, tinte unite o fantasie delicate, scialli o coprispalle leggeri tono su tono. Di sera si può osare un po’ di più con accessori argento o oro.
No al rosso, colore troppo segnaletico. 
Ricordare che in chiesa è bene coprire le spalle con una stola.

Sì al cappello, che deve essere di qualità ma non esagerato, e deve essere tenuto in testa fino alla fine del ricevimento. Il galateo vorrebbe che se non lo portano le madri degli sposi anche le invitate dovrebbero evitarlo. 
In Inghilterra invece il cappello è d'obbligo: basti ricordare la sfilata di cappelli sfarzosi del matrimonio del secolo di William e Kate. 

Quanto alle calze, c’è chi, rispettando il galateo a costo di soffrire il caldo, non uscirebbe mai senza, e c’è chi ne fa volentieri a meno. Perfino la sposa d’estate spesso sceglie di indossare i sandali senza calze.

Per quanto riguarda le scarpe, un no assoluto ai tacchi a spillo: sempre meglio evitare sandali vistosi con troppe pietre e luccichii, soprattutto se la pelle nuda è tanta.

Gli uomini non sbagliano mai con abito scuro di taglio sartoriale, cravatta in tono. No alle fantasie, ai disegnini audaci o ai colori squillanti.


4 - Vietato usare il cellulare: anche se vi annoiate le telefonate non sono permesse.


Come devono comportarsi gli sposi 

Regole per la sposa

- Non indossare il velo in caso di matrimonio in municipio.
- Non usare borsette in chiesa, è ammesso solo il bouquet.
- Evitare i tacchi troppo alti.
- Evitare strascichi esagerati, soprattutto se non avete damigelle o se la chiesa non è molto grande.
- Trucco e smalto leggeri e non vistosi: per il primo è meglio un risultato naturale e per il secondo uno smalto trasparente o madreperla.
- Non indossare altri anelli all’infuori della fede che dovrà essere l'assoluta protagonista.
- Non portare bouquet esageratamente grandi se si è di corporatura minuta.
- Sì ad un velo di abbronzatura dorata in estate.
- No al lancio della giarrettiera a fine cerimonia.
- Alla sposa inoltre è concesso arrivare con un leggero ritardo per creare una giusta attesa tra gli invitati e il futuro marito per un massimo di 5-10 minuti.


Regole per lo sposo

- Gli unici ornamenti adatti alla cerimonia sono: gemelli ai polsini, fermacravatta e l’orologio, che deve stare obbligatoriamente sotto il polsino della camicia.
- Evitare gli smoking, sono considerati abiti da sera.
- Non indossare cappotti o soprabiti durante la cerimonia.
- Evitare pochette dello stesso colore e tessuto della cravatta.
- Arrivare almeno 20 minuti prima dell’inizio della cerimonia.
- Sì al tight, da indossare sempre rigorosamente abbottonato con un fiore bianco all'occhiello, d’obbligo anche per i testimoni, per il padre dello sposo e della sposa.
- Sì all’abito di lana, in qualunque stagione (in estate, si consiglia, naturalmente, il fresco-lana).
- No ai calzini sia bianchi che corti.


Regole per entrambi 

- E' opportuno pensare alle partecipazioni con almeno due-tre mesi di anticipo rispetto alla data fissata per il matrimonio, sicuramente dopo aver confermato in modo definitivo il giorno e l'ora della cerimonia, nonché il luogo del ricevimento.

-Le partecipazioni andranno poi spedite in modo che arrivino a destinazione 30 giorni in anticipo rispetto alla data del matrimonio.

- Anche se la lista degli invitati è stata ristretta all’osso sarebbe una gaffe non invitare chi vi ha invitati al proprio matrimonio. 


La Cerimonia

Gli invitati devono arrivare in anticipo in chiesa rispetto alla sposa, attendendola in chiesa e, a fine cerimonia, attenderanno gli sposi sul sagrato per il lancio augurale del riso. 

Lo sposo entra qualche minuto prima dell'inizio della cerimonia, accompagnato dalla madre alla quale porge il braccio destro.

Il padre della sposa, giunto nella stessa macchina insieme a lei, la aiuta a scendere rendendole omaggio con il primo baciamano, gesto che le spetterà di diritto una volta diventata donna sposata.

Eventuali damigelle e paggetti devono attendere sul sagrato l'arrivo della sposa.

La sposa entrerà in chiesa al braccio sinistro del padre o, in mancanza di lui, del parente maschio più stretto. 

All’ingresso della sposa tutti gli invitati saranno già ai loro posti: nella parte sinistra della chiesa, nelle prime file, andranno i parenti della sposa ed ovviamente a destra quelli dello sposo, poi così predisposti prenderanno posto parenti, amici e conoscenti di ambedue gli sposi.

La musica inizia quando cominciano ad entrare i primi invitati e la marcia nuziale, o comunque, una musica solenne, comincia prima dell’ingresso della sposa.
La musica durante la cerimonia dovrebbe essere consona al periodo liturgico, alla natura del rito e alle sue singole fasi ed è preferibile che l’organista non suoni durante la preghiera eucaristica.

L'ingresso in Chiesa avviene sotto forma di un piccolo corteo composto dai paggetti, seguiti dalla sposa e dal padre, infine troviamo le damigelle, che si occupano del velo e la madre della sposa, accompagnata da un parente maschio.

Lo sposo sarà già all'altare insieme ai testimoni, che dovranno sistemarsi a lato degli sposi, a sinistra quelli di lei e a destra quelli di lui, su banchi o poltroncine preparate direttamente da chi addobba la chiesa.

Giunti all'altare, il padre affida la figlia al futuro genero, stringendogli la mano e sedendosi al primo banco sulla sinistra. 

Ogni gesto della cerimonia anche la divisione del pane e del vino assume in questo caso specifico una valenza maggiore dei fondamentali valori cristiani che ognuno conosce: indica l'amore coniugale e l'impegno di mutuo aiuto che gli sposi contraggono. Un bel ricordo di questo momento, è sicuramente il libretto della cerimonia che in genere ogni parroco prepara e distribuisce non solo agli sposi, ma anche agli invitati. Il riaprirlo dopo tanto tempo comporta il rispolverare le letture scelte e le parole che il sacerdote ha scelto per commentarle.


I Testimoni

Sono figure fondamentali nell'ambito delle nozze. A loro spetta infatti il compito di garantire la legalità del matrimonio. Generalmente sono due per parte, anche se per legge ne basterebbe uno, e vengono scelti tra i parenti più stretti e gli amici più cari. Ma proprio per questo motivo bisogna usar loro dei riguardi: data la loro importanza, in genere ai testimoni spetta, oltre all'onore di sancire l'ufficialità del matrimonio, anche l'onere di offrire un regalo particolarmente sostanzioso. È quindi buona norma accertarsi prima che questo ruolo sia effettivamente gradito.


I Paggetti

E’ necessario, trattandosi di bambini, provvedere ad una perfetta organizzazione per il loro armonioso inserimento all’interno della cerimonia, per evitare imbarazzanti situazioni. Il loro numero può variare: da due a più purché siano di numero pari. Possono essere figli di fratelli o sorelle o amici intimi degli sposi e in età compresa tra i quattro e gli otto anni. 

Nei matrimoni più formali uno dei paggetti viene scelto come ring-bearer ovvero gli viene affidato il cuscino su cui sono appoggiati gli anelli. Egli entrerà in Chiesa precedendo gli sposi, da solo o con una damigella. 

La scelta degli abiti di damigelle e paggetti deve seguire oltre che considerazioni di carattere estetico e di ‘intonazione’ con l’abito della sposa e il tono della cerimonia, anche considerazioni più pratiche: i bambini devono sentirsi a loro agio. Sì dunque ad abitini morbidi ma non ingombranti nei movimenti, rischiando soprattutto per le damigelle, di farle inciampare. Sì a scarpe comode: a bebè e con cinturino sono certamente le più indicate per le bambine, in vitello o vernice a seconda dell’abito. Per i maschi scarpe inglesi stringate color cognac o nere.


I fiori

L’addobbo floreale in Chiesa dovrà essere sicuramente molto sobrio: silenziosi, fragili, delicati, i fiori sono i muti testimoni che accompagnano questo giorno importante. La scelta è vasta: si può spaziare dai fiori di campo, perfetti per un matrimonio romantico in campagna, fino a tulipani, fresie, camelie e naturalmente alle rose. Ma anche per i fiori c'è da osservare qualche regola: meglio evitare i profumi intensi e i fiori esotici, comprese le orchidee, decisamente troppo pretenziose.


Le fedi

La scelta delle fedi è soltanto una questione di gusto e di prezzo. La tradizione le vuole lisce e sottili in oro giallo, ma se il portafoglio lo consente, nulla vieta una fede in platino o con brillanti, purché all'interno vi siano incisi i nomi degli sposi e la data delle nozze. 

Unico vincolo: l'anello va assolutamente portato all'anulare sinistro perché fin dall'antichità si pensava che, questo dito fosse collegato direttamente al cuore. E infatti, l'uso di questo cerchietto d'oro che sancisce il legame matrimoniale affonda le sue radici nella storia. Di origine germanica e poi passato nelle consuetudini romane, è solo nel tardo Medioevo che viene ufficialmente adottato nelle cerimonie di nozze. 


Le fotografie

Il fotografo non deve assolutamente avvicinarsi troppo all’altare, restando sempre al di fuori del presbiterio. E’ sicuramente consigliabile che si astenga o che agisca con discrezione negli scatti, possibilmente senza flash, per non disturbare la cerimonia e soprattutto per salvaguardare le bellezze dei dipinti delle Chiese più antiche, durante la “liturgia della Parola”, l’Omelia e la Preghiera eucaristica. La telecamera deve essere fissa in una posizione concordata con il sacerdote, con una sola luce fissa, accesa durante l’intera durata della cerimonia. E’ inoltre preferibile che gli invitati evitino di fotografare e riprendere il matrimonio durante la celebrazione. 


Non è finita qui! A presto con la seconda e ultima parte! 


sabato 9 giugno 2012

La Regina dei fiori: la Rosa

Appartenente alla famiglia delle Rosaceae, è un genere che comprende circa 150 specie, numerose varietà e ibridi, originarie dell'Europa e dell'Asia di altezza variabile da 20 cm a diversi metri.
Le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui ricordiamo la Rosa canina (la più comune), la Rosa gallica, la Rosa glauca (diffusa sulle Alpi), la Rosa pendulina (comune sulle Alpi e Appennino settentrionale) e la Rosa sempervirens.

 Rosa canina

 Rosa gallica

 Rosa glauca

 Rosa pendulina

Rosa sempervirens


Secondo alcuni, il nome deriverebbe dalla parola celtica rhood o rhuud, che significa rosso.
Si dice che la prima moglie di Napoleone I, Giuseppina Beauharnais, avesse un imponente collezione di rose provenienti da tutta l'Europa nei 1762 ettari nel Castello di Malmaison.

Grazie alla sua bellezza e al suo profumo viene utilizzata per lo più come pianta ornamentale: industrialmente si coltivano le varietà a fusti eretti e fiori grandi, per la produzione del fiore reciso, che occupa in Italia circa 800 ettari, localizzati per oltre la metà in Liguria e il resto in Toscana, Campania e Puglia.

I petali vengono utilizzati per le proprietà medicinali, per l'estrazione dell'essenza di rosa e degli aromi, utilizzati in profumeria, in cosmetica, pasticceria e liquoristica. 

Come pianta medicinale si utilizzano i petali per le loro proprietà astringenti, le foglie come antidiarroico, i frutti, ricchi di vitamina C, sono diuretici, sedativi, astringenti e vermifughi, mentre i semi vengono utilizzati per la loro azione antielmintica.

In aromaterapia vengono attribuite all'olio di rosa proprietà afrodisiache, sedative, antidepressive, antidolorifiche e antisettiche, oltre ad essere toniche del cuore, dello stomaco, del fegato e regolatrici del ciclo mestruale.
Le giovani foglie delle rose spontanee servono per la preparazione di un tè di rosa molto particolare.

In genere questo fiore si adatta a qualunque tipo di terreno purché lavorato in profondità e ben concimato. Le piante vengono collocate a dimora in autunno o alla fine dell'inverno nelle zone con forti geli; la concimazione si effettua all'inizio della ripresa vegetativa, incorporando nel terreno letame maturo.
La potatura energica delle piante è importantissima per una buona fioritura ad esclusione delle varietà molto vigorose per cui vale la regola contraria.
Nelle specie rifiorenti si eliminano man mano i rametti che hanno già fiorito per stimolare la produzione di nuovi fiori. La moltiplicazione avviene di norma per talea o per innesto in primavera-estate.

La rosa è stata associata a diversi significati e simboli, legati anche al colore assunto dal fiore: se rossa, indica la Carità, se bianca rappresenta la purezza virginale. Quindi può rappresentare in modo ambivalente tanto l'amore passionale quanto la purezza e la verginità, soprattutto nel Medioevo, l'elevazione spirituale e la vanità, il segreto, la bellezza, la sensualità, la decadenza.

Associata al gelsomino è simbolo della Fede e la vediamo spesso associata ai Santi, come ad esempio Santa Rita da Cascia, di cui è il simbolo per eccellenza.

La rosa incorona i poeti ed è legata ad eventi conviviali: è simbolo dell'amore che trionfa, è legata alla mitologia di Venere e Adone, come anche a Cupido, punto da una spina. 
Nella simbologia funebre, indica i martiri e i tormenti da loro subiti a causa della Fede: Santo Stefano indossa una corona di rose nella processione dei martiri in Paradiso. Le spine spuntarono dopo la cacciata dell'Eden, per ricordare all'uomo le perdute dolcezze del Paradiso e il Peccato originale.

I Romani festeggiavano i Rosalia, legati al culto dei morti, in un periodo compreso tra l'11 maggio e il 15 luglio: questa festa delle rose si trasmise nel mondo cristiano, dove la Pentecoste è anche detta "Pasqua delle rose".  Nell'iconografia della mistica cristiana la rosa indica, per la sua bellezza, il suo profumo, per il mistero della sua forma e per il colore per lo più rosso, il simbolo antichissimo dell'amore,  la coppa che raccolse il sangue di Cristo o la trasformazione delle gocce di questo sangue o le ferite di Cristo stesso. A questa simbologia appartengono sia la coppa del Graal sia la rosa celeste della Divina Commedia di Dante.

Quindi siamo di fronte a un fiore dai molteplici significati che viene regalato davvero per ogni occasione, spesso per dire qualcosa senza bisogno di parlare. Abbiamo tantissimi splendidi colori, spesso creati anche artificialmente: oltre ai colori rosso e bianco, abbiamo la rosa arancione, simbolo di intelligenza e amicizia, la rosa blu, che non esiste in natura nelle rose, mentre è presente naturalmente in altri fiori e simboleggia la verità, la saggezza, la lealtà, la fedeltà, oltre alla costanza, alla castità, gli affetti, la reputazione senza macchia, la magnanimità, la prudenza, la pietà, la pace, la contemplazione e la freddezza.

La rosa nera nella sua unicità ha significati negativi, infatti simboleggia morte e disperazione, per questo molto utilizzata durante riti e cerimonie tristi; la rosa gialla indica una forte gelosia, comportata poi da un senso di possessione e appartenenza; la rosa di colore rosa indica l'amore totale per la donna. Essa infatti è considerata uno dei fiori più eleganti e belli del pianeta, di conseguenza non poteva non simboleggiare la donna. La rosa di color rosa è molto conosciuta anche perché ricca di proprietà terapeutiche, per il suo ruolo nel rafforzare le difese immunitarie, antibatterico e contro il raffreddore. Il frutto della rosa è ancora oggi utilizzato per i suoi benefici ai reni, alla vescica e ai bronchi.

La rosa viola assume il significato di bellezza e di amore per la vita; ne esistono diverse specie tra cui ricordiamo “Christmas”, che possiede una fioritura precoce e fiori piccoli e “Coeur d’Alsace”, dotata di fiori molto grandi e profumati.

Rosa arancione

 Rosa blu

 Rosa gialla

 Rosa nera

Rosa rosa

Attualmente sono state create rose dai petali screziati con 2 o più colori, come le splendide rose multicolori  create dalla RiverFlowers in Olanda, dai fantastici colori arcobaleno, che si chiamano appunto “Arcobaleno”Rainbow Roses – (www.happy-roses.com/photogallery), che non sono però ancora arrivate in Italia. Trovo che siano favolose e non a caso ho scelto proprio questa rosa come simbolo di "Forever Wedding Planner", perchè un Amore è Per Sempre. 



giovedì 7 giugno 2012

Lo stile Shabby Chic

Lo stile Shabby Chic ha avuto origine in Gran Bretagna ed evoca il tipo di decorazione delle vecchie grandi case di campagna, dove divani usurati, tende sbiadite e antiche pitture fanno da padroni.

Lo scopo dello stile Shabby Chic è quello di ottenere un elegante effetto complessivo, attraverso il riciclaggio di mobili antichi e tessuti.

Le prime forme di Shabby Chic erano piuttosto maestose, ma lo stile si è evoluto prendendo ispirazione da molte forme di decorazione, come la decorazione pittorica Svedese del 18° secolo, il Castello Francese e gli Shakers Americani, dove la semplicità e la sobrietà era essenziale. 
Il termine fu coniato da "The World of Interiors", rivista del 1980 ed è diventato estremamente popolare negli Stati Uniti negli anni '90 con un aumento degli stili di decorazione con colori ed effetti, in particolare nei centri culturali metropolitani della costa occidentale americana, come Los Angeles e San Francisco, con pesanti influenze provenienti dalle culture mediterranee come la Provenza, la Toscana e la Grecia.

Shabby Chic è anche un termine generale che può essere usato per riferirsi ad una persona che è elegante piuttosto che alla moda, il cui stile vede la qualità come opposta alla novità.

Riguardo quindi all'interior design, lo Shabby Chic sceglie mobili e arredi dall'aspetto vissuto, con segni di usura, in stile casolare di campagna, spesso con un tocco femminile. L'essenza dello stile Shabby Chic di oggi è costituita dall'arredamento vintage con l'antica verniciatura originale, oppure verniciato di bianco o di un altro colore pastello e rovinato agli angoli dalla levigatura.

Mobili d'epoca come casseforti e armadi  sono popolari in un arredamento Shabby Chic, così come cuscini in tessuto d'epocabiancheria vintagecopriletti di ciniglialampadari d'epoca, il tutto decorato con rose.
Si tratta quindi di uno stile femminile morbido e romantico di decorazione che sembra confortevole e invitante.

Gli oggetti Shabby Chic vengono fortemente dipinti nel corso degli anni, con molti strati che mostrano i segni del tempo: vengono poi sfregati e levigati per mostrare il legno o le vernici di fondo. Tutto ciò che sembra rovinato è bello e le tracce del tempo vengono create proprio per questo. I tessuti tendono ad essere cotoni e lini, ispirate a vecchie lenzuola francesiSbiancato e sbiadito sono i termini spesso applicati a questo stile che si sta sempre più diffondendo anche nei matrimoni.

Una sposa Shabby Chic dovrebbe indossare l'abito nuziale antico della nonna, decorare tutto con colori bianchi puri e pastelli usurati o sbiaditi, come il rosa antico e il verde mela, mettere in tavola porcellane d'epoca, vecchi candelabri, tovaglioli con merletti. 

Lo Shabby Chic e il Provenzale sono stili romantici che esaltano la semplicità delle cose vissute: grazie ai delicati colori pastello in superficie, su cui affiorano i toni più scuri dell’usura, viene ricreata un’atmosfera d’altri tempi, rilassante e molto intima.

Sul sito http://dreamshabbychic.blogspot.it di Daniela Rota Nodari, potete trovare tutto ciò che riguarda questo stile esclusivo: ogni pezzo realizzato è unico e irripetibile, uguale a nessun altro.