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giovedì 28 giugno 2012

La storia del confetto


Le origini del confetto sono antichissime. La parola deriva da “confectum”, participio passato di “conficere”, ossia preparato, confezionato. Nel Medioevo ci si riferiva con questo termine alle confetture o alla frutta secca ricoperta di miele. Pare che il primo confetto sia stato inventato da un arabo e che fosse indirizzato a fini terapeutici: il preparato medicinale amaro veniva infatti ricoperto da un guscio dolce per renderlo più gradevole, soprattutto per i bambini. Al di là, però di questa piccola curiosità secondo alcuni storici la nascita del confetto risale al 1200 periodo in cui le mandorle, anici e semi di coriandolo venivano ricoperti da uno strato di miele indurito, rappresentando l’antenato del confetto così come lo conosciamo oggi. Questi dolcetti erano molto apprezzati dalle famiglie nobili che di solito li conservavano in dei preziosi cofanetti decorati che, successivamente, avrebbero dato vita all’idea moderna delle bomboniere. Di tali prodotti si ha notizia a Venezia a partire dal 1200 dove arrivavano dai mercati dall’estremo oriente:  era in uso infatti nell’impero bizantino gettare questi dolcetti dai balconi nobiliari sul popolo festante durante i festeggiamenti carnasciali.

Secondo le testimonianze delle Famiglie Fazi (447 a.C.) e di Apicio (14-37 d.C.) amico dell’imperatore Tiberio, i confetti esistevano già in epoca romana, tant’è che i Romani avevano l’usanza di festeggiare con il confetto unioni e nascite. Ovviamente i confetti di allora non erano prodotti con gli stessi ingredienti, infatti al posto dello zucchero veniva utilizzato del miele ed era una sorta  di “bon bon” pregiato, realizzato con mandorle, miele e farina, riservati alle cerimonie importanti come le nozze di alto rango. 
Anche in letteratura sono molte le tracce lasciate sul confetto: poeti e scrittori come Leopardi, Carducci, Verga, Pascoli e D’annunzio hanno citato i confetti come dolci che arricchiscono pranzi importanti e cerimonie solenni; vengono nominati anche in una novella di Boccaccio, in un Sonetto di Folgore S. Gimignano (XIV secolo), nelle opere del Manzoni e di Goethe che regalò alla sua futura moglie, uno scrigno colmo di confetti. 

La fabbricazione del confetto intesa in senso moderno avvenne solo intorno al 1400 perché l’ingrediente per realizzarlo secondo l’attuale ricetta non esisteva. Infatti, solo dopo la scoperta delle Indie Occidentali, lo zucchero diventa il protagonista assoluto nel processo di dolcificazione, così che il miele rivestì, da allora un ruolo marginale.
Durante il periodo rinascimentale gli ospiti venivano accolti con coppe ricolme di confetti durante i ricevimenti per festeggiare i voti di monache e sacerdoti.
Nel XV secolo iniziò a Sulmona la fabbricazione dei confetti secondo il criterio odierno. Nell’archivio del Comune alcuni documenti datati 1492-1493 e degli anni successivi testimoniano il primato di questa città in cui cominciò anche la lavorazione artistica del confetto. Infatti presso il monastero di Santa Chiara vengono utilizzati confetti legati con fili di seta, per la preparazione di fiori, grappoli, spighe e rosari. Negli anni Sulmona si è affermata come patria indiscussa del confetto, dove esiste anche il "Museo dell'arte e della tecnologia confettiera", monumento nazionale, grazie soprattutto anche alla bontà del confetto che ha saputo conquistare nel tempo i mercati di tutto il mondo.

Le ditte più importanti nella produzione di confetti di Sulmona sono la ditta Di Carlo (1833) e la ditta Pelino (1783) ad oggi la più premiata con riconoscimenti a livello mondiale, unica azienda che non utilizza amido nella produzione, rispettando i canoni delle antiche ricette.
Inoltre i confetti simboleggiano l’unione della coppia attraverso le due metà della mandorla, tenute insieme da uno strato di zucchero.
Attualmente i confetti vengono distribuiti, già confezionati in sacchetti, ma la tradizione vuole che sia la sposa accompagnata dallo sposo al termine del ricevimento, a distribuire con un cucchiaio d’argento i confetti sciolti e rigorosamente bianchi, disposti su un vassoio elegante d’argento o in un cesto.

Se si preferisce distribuire i confetti in sacchetti già confezionati, il bon-ton dice che devono essere sempre dispari, generalmente se ne offrono 5, ma non è una regola, se ne possono offrire anche 7 o 9, basta che siano sempre dispari. Anche il numero comunque ha un suo significato:

5 confetti rappresentano: fertilità, lunga vita, salute, ricchezza e felicità;

3 confetti simboleggiano: la coppia e il figlio;

1 confetto si riferisce invece, all’unicità dell’evento.

I confetti classici alla mandorla si differenziano a seconda del calibro della mandorla stessa, ossia più il calibro è alto più la mandorla è pregiata: per essere sicuri di aver scelto il top in fatto di qualità, state attenti allo spessore del confetto, in quanto più il confetto è sottile e friabile, più è buono poiché c'è il giusto apporto di zucchero e la mandorla è di ottima qualità.

Sono ormai diffuse molte varianti del confetto, formate anziché dal nucleo di mandorla, da pistacchi, nocciole o cioccolato ricoperti di zucchero, oltre che molteplici e variegati gusti di frutta, al caffè, al tiramisù, al babà, al peperoncino, alla viola, alla liquirizia, ecc… di cui si propone un’assaggio durante la cosiddetta “confettata”. 

Altra curiosità sicuramente di origine più recente, è la colorazione esterna; ad ogni colore corrisponde una determinata cerimonia, un lieto avvenimento, una importante ricorrenza; si può anzi dire che il confetto accompagna l’uomo dalla nascita alla vecchiaia. La tradizione vuole che il confetto usato per il matrimonio sia bianco, ad indicare la purezza della sposa. Il rito del lancio dei confetti all’uscita del corteo dalla chiesa veniva chiamato “sciarra”, ossia rissa, riferito ai ragazzi che dopo il lancio accorrevano a raccogliere i dolci creando confusione. 
Sono bianchi anche i confetti per la Prima Comunione e la Cresima. Nel Battesimo i confetti invece saranno rosa per le bambine, ad indicare il colore del sangue e quindi la fertilità femminile, e azzurri per i maschietti ad indicare il colore del cielo e quindi la futura elevatezza morale. Per il fidanzamento sono verdi, rossi quelli da distribuire per la laurea e variopinti quelli che si adoperano per festeggiare i compleanni. Alle nozze d’oro i confetti sono color oro, a quelle d’argento si usano i confetti argentati e confetti gialli per il secondo matrimonio.

Molto bello e ricercato è scegliere un colore ed intorno ad esso far girare tutto l'evento, abbinarci anche caramelle dello stesso colore e realizzare un tavolo di degustazione. 
Per quanto riguarda il matrimonio, non tutti sanno che secondo una vecchia tradizione, ad ogni anniversario corrisponde un diverso colore di confetto:

1 Anno - Nozze di Cotone : Rosa

5 Anni - Nozze di Seta: Fuxia

10 Anni - Nozze di Stagno: Giallo

15 Anni - Nozze di Porcellana: Beige

20 Anni - Nozze di Cristallo: Luce

25 Anni - Nozze d' Argento: Argento

30 Anni - Nozze di Perle: Acquamarina

35 Anni - Nozze di zaffiro: Blu

40 Anni - Nozze di Smeraldo: Verde

45 Anni - Nozze di Rubino: Rosso

50 Anni - Nozze d'Oro: Oro

55 Anni - Nozze d’Avorio: Avorio

60 Anni - Nozze di Diamante: Bianco

Sono talmente poche le occasioni per festeggiare nella nostra vita che sarebbe davvero un peccato non approfittare e non celebrare questi traguardi raggiunti.
Auguro quindi a tutti di riuscire a percorrere tutte le tappe fino alle nozze di Diamante e di mangiare tanti confetti colorati! 

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